Ravvedimento speciale verso la proroga al 20 dicembre 2023
Verso la proroga del ravvedimento speciale al 20 dicembre 2023, termine entro il quale chi non ha versato le somme dovute entro il 2 ottobre scorso potrà adempiere pagando in un'unica soluzione l'intero importo. Le novità in un emendamento al DL n. 132/2023. Nel corso dell’iter di conversione del decreto legge n. 132/2023 è stato presentato un emendamento che prevede la rimessione in termini per chi non ha versato le somme dovute entro il termine del 2 ottobre 2023. La scadenza per il versamento della prima o unica rata dovuta dai soggetti che hanno aderito al ravvedimento speciale era fissata al 30 settembre, termine che cadendo di sabato ha subito un naturale rinvio al lunedì successivo. L’emendamento che, stando alle ultime novità, avrebbe ottenuto il via libera da parte del Governo, consentirebbe di regolarizzare gli omessi versamenti dovuti ai fini della regolarizzazione agevolata, ma con il vincolo di pagare le somme dovute in un’unica soluzione entro il termine ultimo del 20 dicembre 2023. È stata la Legge di Bilancio 2023 ad aver previsto, nell’ambito della tregua fiscale, il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie relativamente alle dichiarazioni validamente presentate per il periodo d’imposta 2021 e per quelli precedenti. Il ravvedimento speciale consente di sanare gli omessi versamenti beneficiando della riduzione della sanzione a 1/18 del minimo irrogabile e la prima scadenza da rispettare era fissata al 2 ottobre scorso. L’omesso versamento, anche parziale, comporta il venir meno del beneficio accordato e le somme dovute sono automaticamente iscritte a ruolo. Per chi ha saltato la prima o unica scadenza si va però verso la possibilità di rimessione in termini. L’emendamento presentato nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto Proroghe, il DL n. 132/2023, dispone infatti che: “I soggetti che, entro il termine del 30 settembre 2023, non hanno perfezionato la procedura di regolarizzazione di cui all’articolo 1, commi da 174 a 178, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, possono comunque procedere alla predetta regolarizzazione, fermo restando il rispetto delle altre condizioni e modalità ivi previste, se versano le somme dovute in un’unica soluzione entro il 20 dicembre 2023 e rimuovono le irregolarità od omissioni entro la medesima data.” Una proroga “postuma” quindi della scadenza del ravvedimento speciale, che dovrebbe passare al 20 dicembre 2023 ma con un vincolo chiaro e penalizzante. Le somme dovute non potranno essere oggetto di rateizzazione e bisognerà pagare l’intero importo in un’unica soluzione. Chi ha aderito al ravvedimento speciale, versando la prima rata dovuta e rimuovendo irregolarità o omissioni entro il 2 ottobre scorso, potrà versare le somme dovute in 8 quote di pari importo. La rimessione in termini in fase di discussione farebbe tuttavia venir meno il beneficio della rateazione e, stando alla formulazione dell’emendamento presentato, l’intero ammontare dovuto dovrebbe essere corrisposto in un’unica soluzione entro il prossimo 20 dicembre 2023. Se quindi da un lato si va verso la possibilità di una seconda opportunità, dall’altro sarà necessario rimuovere le violazioni e versare l’intera somma dovuta per il perfezionamento del ravvedimento speciale in un’unica tranche, senza ulteriori dilazioni. Queste le regole messe ad oggi nero su bianco ma, si evidenzia, è in ogni caso necessario attendere quantomeno il via libera del testo della legge di conversione del DL n. 132/2023 da parte della Commissione Finanze e Tesoro del Senato per le dovute conferme.